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Vita ed attività dell'Ordine
![]() Ha costituito oggetto di meritevole attenzione il fenomeno della pletora medica e delle conseguenti disoccupazione e sottoccupazione che hanno
raggiunto dimensioni incontenibili, tanto da richiedere efficaci interventi volti sia ad arginare la crescita di questa realtà divenuta ormai incontrovertibile
sia ad individuare soluzioni importanti ma concretamente realizzabili sulle prospettive occupazionali rapportate al problema emergente con il quale si confrontano
quotidianamente molti giovani medici che devono attendere parecchi anni prima di trovare una collocazione stabile nella organizzazione sanitaria.
Non è auspicabile un intervento assistenziale da parte dello Stato, bensì una collaborazione coordinata di tutte le categorie rappresentative
del mondo sanitario, che devono prendere parte attiva alla elaborazione di un progetto evolutivo mediante la partecipazione al tavolo permanente istituito dal
Ministero della Salute.
E proprio in questo senso si è sempre lavorato e si sta lavorando in quanto soltanto una determinante concertazione di contributi di ciascuno
di noi, anche mediante concessioni contrattuali e distribuzione equa dei sacrifici, potrà consentire il raggiungimento di soluzioni organiche.
Il primo passo saliente era senz’altro quello diretto ad una regolamentazione dell’iscrizione alle facoltà di medicina e chirurgia ed ai corsi
di laurea in odontoiatria non più fondata sul principio del libero ed indiscriminato accesso, bensì programmata in relazione al reale fabbisogno del nostro Paese.
L'obiettivo è stato raggiunto con la pubblicazione della legge 2 agosto 1999, n.264, che ha fissato il numero chiuso per l'accesso ad entrambi i suddetti Corsi di
laurea, dando concreta realizzazione al numero programmato che è l'unica condizione di libertà e di giustizia sociale idonea a garantire pari opportunità premiando
le doti di capacità e di merito.
Strettamente connessa con il numero chiuso per l’accesso alle facoltà universitarie è l’inserimento alle connesse scuole di specializzazione
che deve essere programmato in rapporto alle esigenze assistenziali ed alle capacità di assorbimento delle relative specialità da parte del mercato del lavoro.
Necessaria appare anche l’emanazione di interventi legislativi finalizzati ad una ridistribuzione funzionale della infrastruttura sanitaria
mediante l’attivazione dei servizi attualmente mancanti o il potenziamento di quelli insufficienti, seppure entrambi necessari, nonché la logica riorganizzazione
dei settori in cui esistono sprechi con destinazione dell’eccedente in impieghi alternativi. Le risorse economiche che potrebbero residuare dall’anzidetta politica
di razionalizzazione dei servizi sanitari andrebbero reinvestite in interventi finalizzati alla piena occupazione.
Non da ultimo è al vaglio la prospettiva della costituzione di fondi di solidarietà, alimentati in parte mediante contributi statali e in parte
mediante contributi di medici già occupati, che consentirebbe la realizzazione di un consistente numero di contratti di formazione lavoro a tempo determinato,
destinati ai medici disoccupati o sottoccupati.
Il Consiglio Direttivo, esaminando in via generale la situazione di emergenza in cui versa il settore della sanità nella quale è ricompreso il
grave problema della pletora medica, ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per formulare concrete proposte risolutive da discutere in una tavola rotonda della
quale faranno parte tutte le rappresentanze del mondo sanitario e quello sindacale, onde proporre concreti suggerimenti da sottoporre all’attenzione della competente
autorità ministeriale.
Il Consiglio Direttivo, inoltre, ha ritenuto opportuno farsi promotore di un’opera di diffusione della situazione di collasso esistente nel
sistema sanitario e delle non abbondanti possibilità di inserimento occupazionale, presso gli studenti delle scuole superiori di ogni plesso scolastico della
nostra provincia, previ accordi raggiunti con il Provveditorato agli Studi di Messina. |
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