Il Consiglio Direttivo dell’Ordine interviene nel dibattito sull’ultimo fatto di cronaca, che vede la categoria medica assediata dai mass media per l’inchiesta sul comparaggio
Data:
8 Marzo 2003
NO AD OGNI FORMA DI COLPEVOLEZZA GENERALIZZATA: L’ACCUSA DI COMPARAGGIO VA PROVATA E L’ORDINE È PRONTO A FARE LA PROPRIA PARTE
L’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina è intervenuto in merito alle indagini sull’ipotesi di corruzione e comparaggio che avrebbero interessato un certo numero di medici e una nota industria farmaceutica, e la cui notizia è stata riportata con estrema enfasi su tutta la stampa nazionale.
Il Consiglio Direttivo, nella seduta del 18 febbraio u.s., ha concordato unanimemente sul fatto che occorrerà attendere la conclusione delle indagini per verificare innanzitutto la realtà dei fatti e per dare una più esatta connotazione al numero di medici realmente coinvolti.
A tal proposito ha inviato una lettera alla Procura di Verona, chiedendo di comunicare gli eventuali nominativi dei medici, iscritti all’Albo professionale di Messina, coinvolti nell’inchiesta giudiziaria, con l’indicazione del reato contestato, nonché di trasmettere gli eventuali provvedimenti emessi.
Una fase istruttoria sicuramente molto delicata perché non sempre è possibile individuare l’esatto confine tra attività di aggiornamento e ipotesi di comparaggio in presenza di una iniziativa congressuale sponsorizzata dall’industria farmaceutica.
Senza minimizzare il fenomeno, che comunque resta tutto da provare, il Consiglio Direttivo attende con fiducia le conclusioni delle indagini, a seguito delle quali assumerà tutti gli eventuali dovuti provvedimenti nei confronti dei sanitari che avessero messo effettivamente in essere comportamenti contrari ai dettami del Codice di Deontologia (il quale espressamente prevede all’art. 28 che ogni forma di comparaggio è vietata), per restituire dignità e decoro a quei medici, la stragrande maggioranza, che giorno dopo giorno svolgono la loro professione con competenza, onestà e senso del dovere.
Nella stessa seduta consiliare è stato dato ampio mandato alla Commissione di Bioetica di stilare un documento da inviare agli Organi di stampa per meglio esplicitare la posizione del nostro Ordine in merito alla questione di cui trattasi.
Le conclusioni della predetta Commissione vengono riportate nel documento allegato.
Ultimo aggiornamento
8 Marzo 2003, 12:48